La Biomassa da Potatura di Ulivo come esempio di "Filiera Corta" Virtuosa
L’approccio di STAT alla problematica del reperimento di combustibile da biomassa a "filiera corta", nel rispetto della propria Mission, è stato quello di tentare di risolverla con metodi sostenibili ed utili per l’ambiente, apportandovi laddove possibile anche dei benefici diretti ed indiretti.
Nello specifico, dopo attente analisi e approfondimenti, come possibile biomassa combustibile (alternativa a quella dei boschi o di altre tipologie) ha individuato la biomassa vegetale costituita dai residui della potatura di Ulivo, presenti in determinate aree agricole in enormi quantità, che costituiscono da sempre un problema per gli agricoltori e gli stessi territori e allo stesso tempo un costo oneroso per il relativo smaltimento.
STAT ha così studiato come coniugare l’esigenza di smaltimento degli enormi quantitativi presenti sul territorio con l’esigenza di approvvigionamento del combustibile per gli impianti di “conversione” ed ha ipotizzato un processo di trasformazione di tale tipo di biomassa vergine in cippato secco di adeguato potere calorifero, attraverso un innovativo sistema di essiccazione che sfrutta a pieno ritmo l’energia termica di scarto derivata dallo stesso pirogassificatore.